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CONSIGLI PRATICI 

PER SUPERARE 

LE CRISI IN GARA


Faccio Trail Outing. In certe condizioni sento delle voci.


In gara. Quando percepisco la stanchezza e mancanza d’energie.


Queste voci hanno un volume così forte che, anche se riesco a zittirle, riescono in qualche modo a farsi sentire. Sono quei pensieri negativi che possono apparire all’improvviso mentre ci troviamo sui sentieri, e che ci portano alla “crisi”.


Durante una gara, il Tartufo Trail nel Parmense, mi sono ritrovata a cancellare una serie di pensieri negativi semplicemente contando: 1, 2 3 … ecc.


Quando ho raggiunto 4375 mi sono resa conto che stavo vivendo ulteriori pensieri negativi scollegati da quelli iniziali. Erano nuovi, e diretti verso l’assurdo processo del conteggio.

Voglio dire, fin dove può contare una persona?

Non volendo scoprirlo, ho sperimentato un altro metodo di cui avevo letto. Quello di “permettere a noi stessi” una certa “fascia temporale” per liberare tutto l’inferno che abbiamo in testa, lasciando a tutti i pensieri negativi di fluire liberamente all’interno di uno spazio temporale definito.

Così ho fatto

Seguii un circo mentale di dieci minuti in cui tutti i sentimenti negativi legati alla gara e alla mia performance facessero una specie di spettacolo collettivo. Però questo musical show, è stato poi, inaspettatamente invaso da un secchio carico di pensieri negativi non legati alla gara – ma ad altre sfere della vita. Alt! Cosa stava succedendo?


Ho provato a razionalizzare. Tutto divenne insensato e assunse un aspetto piuttosto comico. Quindi in un certo senso ha funzionato. Ma non sono sicura che permettere alla mia mente di elaborare tanta negatività sia una buona idea. E specialmente non con 38k ancora da fare…


Come mai, dopo più di 10 anni sui sentieri, mi trovavo in questo calderone. Fisicamente ero in forma, le scarpe da trail comode, e materiali ed accessori, OK. Stop. Avevo bisogno di riassettare dei parametri, ascoltare esperienze altrui e riempire il (mio) kit obbligatorio con una manciata di trucchi e tecniche da usare durante i momenti di crisi sui sentieri.

Monica Malagoli

Per Monica Malagoli, appassionata di trail, outdoors e trekking, e organizzatrice della Marcia dei Tori, un metodo per tenere lontano la crisi, è a volte relativo alla lunghezza della gara. “In quelle lunghissime la mia motivazione piu’ forte è pensare che amici e sostenitori mi seguono, e io non voglio deluderli.”


Riservata di natura, Monica ammette di non pubblicizzare tanto le sue ‘attività’, per cui solo un ristretto gruppo di persone sanno cosa fa.


“Infatti, so che mi “seguono” da lontano e quindi non voglio deluderli. Il messaggio probabilmente qui è legato alla condivisione dell’attività e del suo risultato positivo, possibilmente.” Aggiunge, Monica – facendomi venire in mente un proverbio Inglese che recita: “A problem shared is a problem halved.” – Un problema condiviso diventa un problema a metà.


Inoltre per Monica, è importante tenere lo spirito costruttivo, “Per me funziona anche il pensare alle sensazioni super positive e all’appagamento che da’ il raggiungimento del traguardo. Quella è la motivazione migliore, visualizzare il proprio successo.”

I buoni consigli di Monica 

  1. Focalizzare il proprio pensiero alle persone che ti vogliono bene e che stanno facendo tifo per te durante la gara.
  2. Pensare all’appagamento che darà il raggiungimento del traguardo.


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Christian De Maria

Sulle gare lunghe di ultra trail le crisi sono quasi inevitabili secondo Christian de Maria, promotore del progetto “Corro Perchè Ho midollo ADMO” in quanto è impossibile essere concentrati per tutta la durata. E allora cosa fa quando i pensieri negativi bussano alla porta? “In primis cerco di focalizzarmi sul motivo per cui mi sono iscritto alla gara; che nella quasi totalità delle volte è perché la gara mi trasmette «positive vibes» e mi affascina l’avventura.”

Ma non si ferma qui… Christian ha una tecnica del tutto originale per contrastare l’arrivo della crisi:


“Per prevenire le crisi inserisco all’interno della gara momenti di svago, come una foto insieme ad amici, una birretta al ristoro con i volontari, oppure un tuffo nel lago ghiacciato.” Come dice? Tuffarsi in un lago ghiacciato?


“Sì!” ci dice, “Al lago Gemelli alle OROBIE 140km.”

Ma non si ferma qui… Christian ha una tecnica del tutto originale per contrastare l’arrivo della crisi:


“Per prevenire le crisi inserisco all’interno della gara momenti di svago, come una foto insieme ad amici, una birretta al ristoro con i volontari, oppure un tuffo nel lago ghiacciato.” Come dice? Tuffarsi in un lago ghiacciato?


“Sì!” ci dice, “Al lago Gemelli alle OROBIE 140km.”

Con un pensiero anche sulla pre-gara Christian conclude, “Caricarsi di eccessive pressioni ed aspettative può essere controproducente, (questo non toglie che è importante fare una tabella con i passaggi orari ). Anche se la vera motivazione che mi da veramente tantissima carica è quella di correrefacendo conoscere ADMO e il loro incredibile lavoro.”

I buoni consigli di Christian

  1. Focalizzare sul motivo per cui ti sei iscritto alla gara, alle «positive vibes» e l’avventura
  2. Inserisci all’interno della gara momenti di svago
  3. Non partire carichi di eccessiva pressione
  4. Correre per un fattore che ti motiva fortemente


Filippo Sechi

Filippo Sechi, runner & trail runner di lunga data, e autore del blog: vadoacorrere.blogspot.it 


L’esperienza di Filippo, gli ha insegnato a deviare i pensieri nel momento delicato. “Per me il miglior modo di affrontare la crisi è negarne l’esistenza, parlo chiaramente di quelle crisi indotte dalla mente, e che a mio giudizio sono fonte di gran parte dei ritiri a causa di menti poco allenate, più che di gambe poco allenate.”


Un processo di dissociazione quindi? “Quando arriva quel momento in cui il cervello cerca di farti credere che non puoi andare oltre, io mi concentro esclusivamente sul movimento, in maniera analitica un po’ come se fossi un burattinaio che con la mente tira i fili di ogni fibra muscolare. So che è un po’ buffa come immagine, ma così facendo riesco ad andare oltre, e se non vi sono problemi fisici reali, proseguo sereno sinché non riprendo a “viaggiare in automatico”.

I buoni consigli di Filippo

  1. Deviare i pensieri
  2. Concentrasi sul movimento fisicoin maniera analitica


Enrico Bonati

Enrico Bonati, giovane atleta Team Mud and Snow, amante della salita e della fatica. Tanto entusiasmo, come abbiamo letto nella nostra intervista. Enrico, per sua ammissione, va poco in crisi sul livello fisico.

E nonostante dichiari di avere una testa dura, in alcune occasioni ha subito anche lui una crisi in gara.


Per non peggiorare un’imminente crisi, Enrico sta attento a circuirla sul piano pratico, riportando l’attenzione sulla realtà oggettiva che può controllare.


So che prima o poi la crisi passa, ma bisogna rallentare e concentrarci cercando di superarla senza peggiorarla ulteriormente, quindi bado a cibo, idratazione, vestirsi troppo o troppo poco…”


Diretto, concreto e deciso, Enrico aggiunge, “Se mi arrivano quelle voci interne che dicono “Fermati, troppa fatica, non ce la fai!” le sostituisco immediatamente con “Ce la faccio, non mollo!


“E prima o poi passa!”

I buoni consigli di Enrico

  1. Riportare la testa, sull’immediato, su quello che sta succedendo. Agire sul pratico, cercando di riportare la testa nel momento
  2. Schiacciare qualsiasi pensiero negativo con un mantra o una serie di frasi positive

Checco Mud Misley

Invece per Checco Mud, fondatore di Mud and Snow, la consapevolezza del probabile arrivo della crisi nelle ultra è quasi scontato, “Durante le gare di Ultra Trail capita molto spesso di andare in crisi e la chiave di svolta per finire la gara è….. superare la crisi…!”


Per Checco è importante l’approccio alla gara, “Innanzitutto occorre partire motivati, anche se i giorni prima si hanno paure o incertezze il giorno della partenza bisogna essere motivati e non avere alcuna incertezza. Essere ben consci che si avranno delle crisi ed essere pronti a superarle.”


E se viene la crisi Checco ha due modi – l’uno piuttosto diverso dell’altro. Il primo è un metodo che funziona per molti di noi; “Nelle ultra trail utilizzo spesso una mia compilation da ascoltare con la musica che ho scelto, in modo da distrarmi e non dare spazio a pensieri negativi.”


Invece il secondo metodo, tocca l’essenzialità del trail running, ed è qualcosa su cui ambire. “Un’altra cosa che mi fa stare bene,” Ci spiega Checco. “E’ pensare di essere parte della natura che mi ospita, quindi distaccarmi un po’ dalla gara fine a se stessa e pensare invece a dove sono e cercare di ritrovare il rapporto uomo-natura al 100%, pensando a questo si allontanano pensieri negativi ed entri in uno stato di “trance” che ti permette di fare chilometri e dislivello in perfetta armonia con l’ambiente e la natura.”


Parole che ci inducono a pensare, a vedere questo sport con occhi diversi, quelle di Checco Mud.

I buoni consigli di Checco

  1. Provare ad ascoltare musica in modo da distrarti e non dare spazio a pensieri negativi.
  2. Cercare di ritrovare il rapporto uomo-natura al 100%

Dunque, la primavera incombe, la stagione sta per prendere il via. Abbiamo qualche consiglio per ‘le crisi’! Non ci resta che mettere il miglior piede in avanti, e pensare positivo 🙂

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